lunedì 22 ottobre 2012

SAVONA-ALESSANDRIA 1-0 Il mare può essere rosa, in certe albe terse, oppure bianco, nelle notti di luna piena; oppure può diventare nero, quando la luna proprio non c’è; a seconda della profondità, poi, può variare dal celeste al blu scuro. Ma grigio, il mare, non l’abbiamo mai visto: il colore della nebbia e dello smog proprio non si confà all’elemento dal quale è nata la vita. Gli incauti tifosi alessandrini che si erano riproposti di “colorare di grigio il mare”, tornano a casa scornati e perplessi: la loro squadra, costruita senza mezzi termini per vincere il campionato, raccoglie un solo punto nelle ultime tre partite e oggi perde contro un manipolo di volenterosi ragazzi, il cui scopo primo è quello di centrare al più presto la salvezza. Quella di oggi è stata una partita bella come può essere bello un derby, anche se derby non è: tanta tensione, tanta grinta, poco gioco, tantissime emozioni. Una sorta di riproposizione in piccolo dell’ultima stracittadina di Milano, con l’Inter che segna dopo 3 minuti e poi azioni, affanni, guerra di nervi e tanta sofferenza da una parte e dall’altra. Qui aggiungeteci pure due pali, un rigore parato, un’espulsione e avrete il mix della partita “perfetta”: quella nella quale si vede veramente tutto. L’elenco delle emozioni inizia subito: al 2’ Demartis imbecca lungo Virdis al limite destro dell’area piccola, delizioso stop al volo con la punta del piede, controllo con la coscia e fendente rasoterra a incrociare. Un gol arrivato persino troppo presto, dato che i ritardatari continuano a entrare sulle tribune. I grigi non si scoraggiano, provano a reagire ma il Savona sfiora il raddoppio al 9’: cross da destra di Demartis, girata di testa di Quintavalla e palla fuori di un soffio. Subito dopo Degano centra l’incrocio con ua terrificante sassata su punizione dai 35 metri. Al 19’ Demartis impegna Servili in una non facile respinta a terra. Al 28’ il “bomber” Aresti (come lo definisce sempre lo speaker) battezza la sua “prima volta”: discesa di Mora a sinistra, Carta lo contrasta aiutandosi anche con le mani provocando così la plateale caduta del giocatore. L’arbitro assegna il rigore tra le proteste. Sul dischetto si porta Degano che angola bene, ma Aresti compie un balzo felino e respinge in tuffo alla sua destra: è il primo rigore parato dal portierone biancoblù nella sua carriera! Non poteva scegliere partita migliore… I grigi non si rassegnano e provano a farsi pericolosi ancora con Degano, che lancia in profondità Fanucchi, ma Aresti esce sui piedi dell’attaccante e respinge. Il Savona prova a rendersi pericoloso in contropiede, ma Gallon, Virdis e Romero non riescono a dare spessore alle trame offensive. Nella ripresa entra l’ex Rossi e Aresti è subito chiamato a un’altra uscita spericolata sui piedi del neo entrato. Corda capisce che qualcosa non va: il centrocampo è poco protetto e va spesso in affanno, così cambia Agazzi con Belfiore e Romero con Baglione. La mossa riesce a dare un minimo di consistenza in più alla zona centrale biancoblù. Gli alessandrini, oltre a tenere molto palla, non riescono a portare grossi pericoli dalla parte di Aresti, nonostante si accendano palpitanti mischie al limite dell’area. Come già contro il Mantova è evidente il calo fisico della squadra nella seconda frazione, forse a causa della calura praticamente estiva del pomeriggio ligure. A metà frazione Cattaneo rileva Demartis e l’asse del gioco si risposta 30 metri più indietro: adesso anche gli ospiti vanno in difficoltà e rallentano notevolmente le sortite offensive. Al 36’ proprio “Veleno” serve da sinistra una gran palla a Virdis, che controlla e spara sottomisura: palo interno e sfera che schizza incredibilmente fuori! Nonostante sia una gara incentrata più sui nervi che sulla tecnica il pubblico si diverte e partecipa, applaude, incita i propri beniamini, si incavola pure come al 41’, quando il signor Merlino prende una vera e propria topica: Gallon sfonda centralmente, si lancia in area, incespica sulla palla, cade e si rialza. A quel punto l’arbitro ferma tutto e ammonisce il giocatore per una simulazione inesistente, provocandone così l’espulsione. Il finale quindi è in 10 contro 11 ma i grigi, spossati, non riescono a sfondare. Una prestazione tutto cuore di tutti i ragazzi di Corda che, non dimentichiamolo, avevano sulle gambe anche le due ore di mercoledì con la Cremonese. Bravi, bravissimi tutti ma menzione speciale per Virdis e Aresti: due isolani che con le loro prodezze hanno permesso al mare di restare meravigliosamente bianco e blu e al Savona di conservare il primato in soltaria.

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