lunedì 10 settembre 2012

CIAO JACK

Due anni fa, un tragico incidente stradale si è portato via una promessa biancoblù. Aveva 17 anni, giocava difensore centrale e sorrideva sempre. A casa c’era la sua borsa del Savona, pronta per essere messa in spalla e poi, via, verso l’allenamento di Zinola. Da allora, quella borsa è rimasta intatta nella sua camera.
Dentro la borsa c’è la maglia del Savona. Perfettamente piegata e in ordine. Una maglia che andava sempre portata con orgoglio. Con un obiettivo chiaro: migliorare e, ogni giorno, fare un passo in più verso la prima squadra. Passando per le rappresentative: alle convocazioni gli avversari, quel giorno compagni, abbracciavano lui per primo: una conferma del grande rispetto per chi in campo dà tutto, lealmente, con impegno. Una maglia in cui ha sudato tanto, anche d’estate, per migliorare la sua corsa, per perdere qualche chilo e farsi trovare in forma perfetta a settembre. Così lo avevano consigliato i suoi allenatori; così andava fatto.
Dentro la borsa c’è la fascia di capitano. Quella fascia che, quando il mister gliel’ha data, nessuno gliel’ha più tolta. Ma lui capitano lo era dentro, perché aiutava tutti i giocatori, soprattutto i meno forti, dal suo “dài raga” urlato prima del fischio dell’arbitro, fino al novantesimo. “Hai visto che bel passaggio che ha fatto…e che bella azione…e che bel gol”, raccontava nel dopopartita. Perché sapeva benissimo che il calcio è un gioco di squadra e che non si vince solo con le giocate individuali.
Dentro la borsa ci sono gli appunti. Presi con discrezione, letti e riletti con umiltà. La squadra ideale, gli schemi provati e riprovati in allenamento. Gli piaceva (anche) scrivere. A scuola, allo Scientifico, aveva voti da favola. Perché, con semplicità, riusciva ad organizzarsi e a fare bene tutto. La sua ultima pagella è lì a testimoniarlo. Gli piaceva assistere alle partite degli amici, anche di squadre diverse dal Savona, per poi trovarsi tutti assieme nel dopopartita, a ridere e a scherzare.
Dentro la borsa ci sono gli spiccioli. Era lui il “tesoriere”, a cui il mister aveva affidato il compito di custodire le “multe” per chi arrivava in ritardo all’allenamento. Servivano per andare a bere tutti assieme, quando il gruzzolo sarebbe diventato abbastanza grande”.
Dentro la borsa ci sono i sogni che il calcio sa regalare.
Ciao Jack

Fonte Savona Calcio

Nessun commento:

Posta un commento